Dagli Usa a Cremona: Andrea Fappani, il reiner che ha vinto di più nel mondo e nella storia, si è appena qualificato – come go-round leader con il punteggio di 223½ – per la finalissima open del NRHA European Futurity che andrà in scena sabato sera durante la 38esima edizione del Salone del Cavallo Americano. Il famoso cavaliere torna per la prima volta dopo moltissimi anni a gareggiare in Europa e sceglie proprio la location nella fertile pianura padana dove è nato.
Classe 1977, Andrea in un certo senso torna quindi a casa: la sua famiglia vive a una manciata di chilometri da Cremona, in provincia di Bergamo. Il padre Sergio, titolare di un’importante azienda agricola e grandissimo appassionato di cavalli americani, è stato presidente dell’Italian Reining Horse Association in anni in cui questo sport visse la svolta da hobby per pochi eccentrici facoltosi a vera e propria disciplina sportiva. Ha cresciuto suo figlio fin da ragazzino nella religione del sacrificio e del duro lavoro per raggiungere gli obiettivi prefissati, e sebbene probabilmente questo non sia sempre stato facile Andrea è la dimostrazione lampante che chi ha tempra e regge la pressione non può che arrivare al successo: «Qualunque cosa abbia sbagliato in vita mia, e ne ho sbagliate tantissime, la volta dopo non l’ho sbagliata più», spiega. «Questo è fondamentalmente ciò che ti permette di andare avanti».
Dal suo trasferimento oltreoceano questo grandissimo atleta, un vero e proprio “Sinner” del Reining – come è già stato soprannominato – ha inanellato una serie impossibile di successi nei più grandi eventi americani. Il suo interminabile show record conta ad oggi ben nove titoli di Level 4 Open Champion nelle tre gare di reining più importanti e ricche al mondo: quattro all’NRHA Futurity (All Bettss Are Off, Spooky Whiz, Lil Joe Cash, RR Star), quattro all’NRBC (Chic Dreamin, SG Frozen Enterprize, Cromed Out Mercedes, Custom Legend) e uno al NRHA Derby (Tinker With Guns). È stato il primo e ad oggi unico cavaliere non americano a fregiarsi del titolo di Nrha Open Futurity Champion, e anche il più giovane a compiere l’impresa quando lo vinse la prima volta a soli 24 anni. È anche diventato il più giovane Million Dollar Rider della storia nel 2006, ma soprattutto oggi è il solo e unico 9 Million Dollar Rider, con una fuga in avanti che lo vede alla guida di questa classifica in solitaria già da due anni consecutivi.
Ora Andrea cercherà di aggiungere al nutrito medagliere il titolo più ricco del Vecchio Continente, perché il NRHA European Futurity mette in palio in più importante montepremi aggiunto al di qua dell’oceano: un milione di dollari tondo tondo. Ma anche altri fattori hanno spinto questo maxi-calibro a intraprendere il lungo viaggio insieme al suo miglior giovane cavallo del momento, con tutte le spese e l’impegno che questo comporta: si tratta di un convinto endorsement per il livello cui è giunto il Reining in Europa sia quanto a “degni avversari” sia come qualità organizzativa degli eventi. Credito concesso fino ad ora solo a quelli affidati all’esperienza pluridecennale di Giancarlo Doardo, che del Reining a Cremona è l’assoluto master chef. Inoltre…

«Certamente c’è stato anche un richiamo emozionale…», spiega il campione. «Alla fine il mio cuore è sempre italiano, e avevo spesso detto sia alla mia famiglia sia a mio padre che almeno una volta, finchè sono ancora competitivo, avrei voluto tornare. Ho capito che il momento era arrivato lo scorso novembre a Oklahoma City, durante il Futurity: Eleuterio Arcese stava illustrando a me e ai proprietari di Hosss il Program europeo e le caratteristiche dell’evento, e loro hanno detto: “A noi farebbe piacere far conoscere la nostra scuderia dall’altra parte dell’oceano. Tu sei sei italiano e ti piacerebbe andarci con un cavallo competitivo. Mettiamo insieme i nostri sogni e partiamo!”. È bellissimo, sono di nuovo a Cremona, dove è un po’ iniziata la mia carriera quando ero giovane. Dal compianto Peppo Quaini, notissimo allevatore in quelle zone, lavorava il meglio dei trainer americani dell’epoca: Mike Davis, Scott Fisher… Io venivo ad allenarmi qui. E poi i pionieri del Reining in Italia sono stati in gran parte cremonesi. Perché è proprio tra il Veneto e Cremona che è iniziato un po’ tutto. Ho ritrovato tanti amici, ed è davvero bello ed emozionante».
A Cremona, Fappani monta Hosss, un magnifico stallone Quarter Horse di 4 anni che con lui è stato 4° allo scorso Futurity Usa: un cavallo dalle qualità eccezionali, che conosce molto bene per averne addestrato sia il papà, il famoso riproduttore Colonels Shining Gun, sia la mamma Brennas Dream: «Questo mi fa sentire un po’ vecchio», scherza, «Ero davvero curioso di vedere il risultato di due talenti come quelli dei suoi genitori, che avevo sperimentato di prima mano».
Ma che cosa pensa Andrea della concorrenza che si troverà di fronte una volta varcato il gate della finale? Qual è la sua opinione sul livello del Reining che vedremo sabato sera al Salone comparato con quello Usa? «Ormai la differenza sta solo nei numeri, ovviamente in America molto più alti. Ma la qualità in Europa è uguale al top quality americano. Ci sono ragazzi che sono venuti recentemente a mettersi alla prova negli US e con cavalli buoni hanno fatto delle splendide figure: vorrei citare per esempio Gennaro Lendi, o Mirko Midili… Ci sono un sacco di italiani ed europei che arrivati negli Usa stanno dimostrando che siamo allo stesso livello».
E tra quelli che sono rimasti qui e che Andrea dovrà affrontare in finale sulla sabbia cremonese? «Beh, ce ne sono tanti che non sto nemmeno a citarli, anche per scaramanzia! Però se sei “confident” dentro te stesso, sicuro di quello che fai, non ti preoccupi di chi dovrai battere. Io non ho paura, semplicemente faccio del mio meglio. Nella mia carriera ho corso contro tanti, tanti, talenti, alcuni anche migliori di me. Ho un buon cavallo. Sono qui con tanti amici a fare una bella esperienza. That’s it!».